Assegnazione della casa familiare ai conviventi con figli
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Assegnazione della casa familiare ai conviventi con figli
In caso di cessazione della convivenza tra due persone che hanno avuto figli, è possibile che uno dei due conviventi possa richiedere l'assegnazione della casa familiare.
Secondo la legge italiana, l'assegnazione della casa familiare è un provvedimento che ha lo scopo di tutelare i figli minori o maggiorenni non economicamente indipendenti, evitando che cambino ambiente di vita e socializzazione.Nell'ipotesi in cui le parti non siano legate dal rapporto di coniugio, quindi sono dei conviventi, il criterio per l'assegnazione della casa familiare è il collocamento dei figli.
In altre parole, la casa familiare viene assegnata al genitore con cui i figli vivono stabilmente.
Nella maggior parte dei casi, il genitore collocatario è la madre.
Quindi, anche nell'ipotesi in cui le parti non siano legate dal rapporto di coniuge, l'assegnazione della casa familiare è basata sul principio della tutela dei figli.
Esempio
- Marco e Anna sono conviventi e hanno un figlio di 10 anni. La coppia decide di separarsi.
- Marco è il proprietario dell'immobile in cui la coppia viveva insieme.
- In questo caso, la casa familiare verrà assegnata ad Anna, in quanto genitore collocatario del figlio minore.
Conclusione
L'assegnazione della casa familiare ai conviventi con figli è un diritto tutelato dalla legge italiana.
Il criterio per l'assegnazione è il collocamento dei figli, in modo da garantire loro la continuità del loro ambiente di vita e socializzazione.
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Vicepresidente.
Centro Studi Familia.
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